In attesa che la settimana prossima i 27 membri dell'Unione europea si decidano a prendere finalmente una posizione univoca su come confrontare la Russia, occorre non dimenticare che all'interno dei confini dell'Ue, sull'isola di Cipro, si e' ripreso un cammino negoziale che va nella direzione opposta a quanto avvenuto nel Caucaso ad agosto. Infatti, per una volta, c'e' chi, come la comunita' turca di Cipro, desidera unirsi a quella greca riconoscendo quindi la possibilita' di coesistenza democratica nel mutuo rispetto delle liberta' individuali sotto il diritto internazionale che proprio la patria europea dovrebbe garantire.
Non trattare da europei i milioni di individui che vivono sulle coste del mediterraneo, in Medio Oriente o nel Caucaso li ha condannati, e li condanna, ad essere alla merce' delle prepotenze di autoritarismi anti-democratici. Occorre recuperare il tempo perduto partendo proprio dai turco-ciprioti che ce lo chiedono pacificamente da anni concludendo il negoziato per il loro ingresso nell'Ue entro il 2008
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