7.04.2008

In Colombia la pace va fatta con la coca

Sul Riformista di oggi:

Caro direttore, "pour le moment, je ne suis qu`un soldat de mon pays au service de la paix". Con queste parole Ingrid Betancourt ha descritto il suo stato d`animo alla liberazione. La Bentancourt non era una prigioniera qualunque, la sua militanza politica ben precisa, fu sequestrata durante le presidenziali colombiane del 2003, rende queste parole cariche di significato rispetto a quelle di un ostaggio qualunque da poco liberato. Occorre che tutti gli amici di Ingrid, coloro che la volevano Nobel o che avevano nostalgia del suo sorriso, lavorino per la pacificazione di un paese dove, malgrado i miliardi di dollari del Plan Colombia, non si è riusciti a intaccare la produzione di cocaina e quindi a togliere la principale fonte di finanziamento per tutte le fazioni in guerra da oltre tre decenni. Dismessa la divisa dell`esercito che l`ha salvata, riabbracciati i propri cari, la Betancourt rimonti subito a cavallo per la ricerca della pace, che in Colombia non può non passare dalla pace con la foglia di coca.


Marco Perduca
Partito radicale
nonviolento, eletto senatore nel Pd

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