Ferrara chiede autocritica ai Radicali

Sul Foglio di oggi Al direttore - Federico Punzi chiede con chi stiano i radicali se col “radicale” Kouchner o col “peggiore di turno”. Credo che il bivio da lui annunciato: seguire gli Usa sulle sanzioni, oppure nascondersi dietro l’ignavia dell’Onu, sia una falsa alternativa. L’Italia e gli europei seguono gli Usa nella via tracciata dal Consiglio di sicurezza che già si è espresso fermamente in materia e che lo rifarà a dicembre quando sarà Roma a presiederlo. Certo Cina e Russia hanno altri, e vari, interessi da difendere tanto al Palazzo di Vetro come in medio oriente, ma mi pare che l’intransigenza americana, forse perché precipitosamente si scagliò contro Saddam, non possa oggi contare sulla creazione di coalizioni di volenterosi antimullah, con buona pace degli “interventisti a prescindere”. I radicali più che “stare” “fanno”, sono infatti reduci da una serie di significativi successi dovuti a 13 anni di mobilitazione per una Moratoria universale della pena di morte – altra questione scomoda per l’Iran – e da un paio d’anni hanno avviato contatti coi vari gruppi etnici e religiosi iraniani che si battono per una riforma liberal-democratica e federalista della Repubblica islamica. Alla politica delle cicale i radicali prediligono quella delle formiche, come disse Pannella a Otto e mezzo nel gennaio del 2003 a proposito dell’esilio di Saddam.

Marco Perduca, del Partito radicale

Risposta del Direttore

Abbiate pazienza, ma una volta che sia una volta che sia una volta che sia una volta, una volta sola e magari per sbaglio, volete ammettere di averla sparata troppo grossa, mie care formichine radicali?