"L'ho detto prima io" non è mai stato un ritornello radicale ma, spesso, quando si ha a che fare con Marco Pannella, più che sentirselo ripetere si è costretti a riconoscere che le intuizioni o anticipazioni di lettura e proposta politica pannelliane precedono di decenni le urgenze politiche nazionali e internazionali.
Alla sua "ri-fondazione" nel 1955 il Partito radicale era denominato Partito radicale dei liberali e dei democratici italiani, per lanciare un'unione laica delle forze al fine di guadagnare quelle riforme strutturali necessarie a far divenire l'Italia un attore politico pienamente europeo alla vigilia delle ricostruzione del Piano Marshall.
A 50 anni da quella ri-fondazione, la galassia radicale si trova di fronte a problemi drammatici interni, dove le dimensioni attuali sono totalmente inadeguate ad affrontare le (solite) riforme strutturali necessarie all'affermazione della democrazia in Italia, ed esterne in un constesto di grande scomposizione, ma forse di scissione partitocratica, del panorama politico nazionale. Pannella, che nel 2005 aveva ri-lanciato buona parte degli obiettivi di merito e metodo del '55 con la "Rosa nel Pugno" oggi si candida alla presidenza del Partito democratico e arriva a questa decisione non perché alla ricerca di un posto al sole nel calo di attività politica estiva, ma perché, su e per il Partito democratico, ragiona e agisce da sempre e, in particolare, dal 1993 quando insieme a politici e intellettuali lanciò le liste Pannella per il Partito Democratico col manifesto che trovate qui sotto. Restano pochi giorni per raccogliere le firme...
Manifesto per le Liste Pannella e per il Partito democratico
Le leggi elettorali approvate dal Parlamento hanno tradito lo spirito - per lo più anche la lettera - del referendum del 18 aprile e hanno contribuito fortemente a far mancare un'occasione storica per il nostro Paese. Quelle leggi ci allontanano da un rigoroso sistema uninominale-maggioritario (anglosassone) anziché realizzarlo, continuando ad impedire quell'autentica logica democratica che è stata espropriata da quarant'anni di partitocrazia. Al contrario, nella nuova legge elettorale sono stati introdotti stratagemmi (quota di proporzionalità, pluralità di simboli, scorporo, etc.) che ne stravolgono il senso auspicato e consentono il rilancio del vecchio regime partitocratico, sotto diverse spoglie.
In tale situazione, appaiono manifestamente inadeguati i tentativi in atto o di rigenerare vecchi partiti o di costituire aggregazioni che, all'insegna del nuovismo, ripetono esperienze già fatte. In particolare, chi subordinasse la propria strategia e le proprie scelte a quelle attuali del PDS, non potrebbe assicurare al Paese quella radicale riforma e quella rivoluzione liberale che vogliamo.
Esiste in Italia un'esigenza diffusa e una domanda crescente di regole e di contenuti politici tipici di un chiaro, forte, classico "modello democratico" che occorre organizzare e sostenere. Un progetto referendario e di iniziative di leggi popolari attorno ai temi di una secca legge maggioritaria, del presidenzialismo, dell'antistatalismo, della giustizia e dell'informazione, sono oggi necessari sia per favorire la crescita e l'affermazione di questo modello, sia per la costituzione attorno ad esso del Partito Democratico.
Le liste Pannella dovranno costituire anche il nucleo promotore e anticipatore di questo partito. Con questo senso - di aggregazione "per il Partito Democratico" - esse si presentano alle prossime elezioni amministrative e a questo fine - di costituente del Partito Democratico - il Movimento indirizzerà il risultato conseguito. L'impegno oggi alle elezioni amministrative a favore delle Liste Pannella è quindi premessa per la presentazione domani del Partito Democratico alle elezioni politiche, da noi fortemente voluta.
Per queste ragioni, rivolgiamo un appello per l'adesione al Movimento e per la partecipazione o comunque il sostegno alle liste a quei cittadini che si riconoscono nel "modello democratico", ovunque e comunque impegnati, che si oppongono alla restaurazione del sistema partitocratico e vogliono per oggi, e non per un generico domani, la riforma democratica.
Se siete arrivati fin qui, leggete anche questo editoriale di Paolo Franchi del 1993.
8 comments:
Al di là delle tue solite ciance, la sostanza è che gli hanno ciulato il nome. Per consolarsi, il povero Pannella ha esagerato col piscio.
mavedidannaffanculovà!
perdukistan, perché sprecare un vaffanculo per un poveraccio che non ha neppure le palle di firmarsi con nome e cognome?
magari è uno di quelli che "si trattiene"...un bel purgante, una lavata di mani (che ci sta sempre bene) e lo stitico è come nuovo...dimenticavo una spruzzatina di dopobarba, di quello che puzza di lavanda vaginale però, mi raccomando.
Miii che blog di piccoli Lord...
Ricomponiamoci: secondo me è una grande mossa per far sparigliare le carte a quelli del PD, anche se non riesco a capire completamente il disegno di Marco, ma - povero mortale - mi sono trovato tante volte a dire dopo "adesso ho capito"... vorrei quasi sperare accadesse anche per il caso del Cap ... mah
io son della scuola di pensiero che dice che un bel vaffanculo non si nega mai a nessuno.
vallindr vedrai che, quando pannella è presidente del partito democratico avrai capito anche il cap, intanto affilate le penne per andare a firmare
non perdete tempo ad andare a firmare che tanto non può correre.
Effettivamente, un bel vaffanculo quando ci vuole ci vuole. Saluti.
Svaffanculate pure quanto vi pare, ma sta di fatto che gli hanno scippato il nome. A meno che Pannella nel '93 non proponesse un'alleanza cattocomunista...
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