7.05.2007

Il Partito Radicale storico è ancora vivo

L'altra sera a cena in un ottimo ristorante di pesce davanti a una delle abitazioni di Felice Cavallotti con Umar Khanbiev, Marco Pannella raccontava all'ex ministro ceceno le gesta del radicale ottocentesco e del suo Partito Radicale storico. Eccovene una versione bignami grazie a Wikipedia.org. C'è di che essere orgogliosi.

Il Partito Radicale Storico, fondato da Felice Cavallotti alla fine degli anni Settanta del XIX secolo, è rappresentato a sinistra nel parlamento post-unitario dal gruppo detto dell'Estrema Sinistra; esso affonda le proprie radici ideali nel filone più radicale – laico, democratico e repubblicano – del Risorgimento, quello mazziniano e garibaldino, ma con riferimenti propri al pensiero e all'azione di Carlo Cattaneo e Carlo Pisacane.

Dopo essersi opposto ai governi della Destra storica, Felice Cavallotti prende le distanze (1877) anche dalla Sinistra di Agostino Depretis, condannando sul piano politico e morale la pratica del "trasformismo" ed avversando in seguito il governo autoritario di Francesco Crispi.
I punti fondanti del programma di Cavallotti e dell'Estrema Sinistra sono:

- completa separazione dello Stato e della Chiesa;
- superamento del centralismo a favore di un decentramento amministrativo di matrice comunale;
- promozione dell'ideale federale degli “Stati Uniti d’Europa” mutuato da Carlo Cattaneo;
- opposizione al nazionalismo, all’imperialismo e al colonialismo.
- indipendenza della magistratura dal potere politico;
- abolizione della pena di morte;
- tassazione progressiva;
- istruzione gratuita ed obbligatoria;
- emancipazione sociale e nel lavoro della donna;
- suffragio universale per uomini e donne;
- un piano di lavori pubblici per la riduzione della disoccupazione;
- sussidi, indennità, pensioni e garanzie sociali per i lavoratori;
- riduzione dell’orario di lavoro;
- riduzione del servizio di leva;

Il radicalismo laico e democratico italiano conosce negli anni successivi delle figure significative in Ernesto Nathan e in Francesco Saverio Nitti. Ernesto Nathan, dal 1907 al 1913 sindaco di Roma con il sostegno di repubblicani e socialisti, si rende fautore di accese battaglie a beneficio dei ceti più poveri della capitale e contro le ingerenze della Chiesa cattolica. Francesco Saverio Nitti, Ministro dell'Economia nel governo Giolitti e primo radicale a diventare presidente del Consiglio dal 1919 al 1920, smobilita l'esercito dopo la Prima Guerra Mondiale, vara un'amnistia per i disertori, avvia un'ampia indagine sull'arretratezza e i bisogni del Mezzogiorno e fissa un prezzo politico per il pane.

Il radicalismo durante il regime fascista
Il Partito Radicale rimane attivo fino all'avvento del fascismo. Durante il ventennale regime mussoliniano, il radicalismo italiano si esprime nel rigoroso antifascismo di uomini come Piero Gobetti (la cui "rivoluzione liberale" rappresenta il tentativo di rifondare il liberalismo in senso progressista e popolare), Carlo Rosselli (che nel libro Socialismo liberale cerca di integrare il meglio del pensiero liberale e di quello socialista), Ernesto Rossi, Leo Valiani, Ferruccio Parri, e del teorico del liberalsocialismo, Guido Calogero, così come nel movimento Giustizia e Libertà e nel Partito d'Azione. Il Partito d'Azione, guidato appunto da Parri, Valiani e Rossi sarà protagonista della Resistenza partigiana contro il nazifascismo, del CLN, della Liberazione, dei primi governi di unità nazionale (uno dei quali, dal giugno al novembre 1945, presieduto dallo stesso Parri), fino al varo insieme alle altre forze antifasciste della Costituzione repubblicana nel 1948.

12 comments:

Anonymous said...

Perdukistan, tu non lo sai (e io non chiarirò), ma questo post rappresenta un atto di giustizia da parte del destino. Il tempo è gentiluomo.

A proposito, se vuoi dimmi qualcosa di radicale su Guantanamo, ora che Capezzone non c'è più e sei libero di parlare; ed il tuo Vate (non il mio) dovrebbe farsi da parte.

:)

perdukistan said...

che io sappia, cara giuseppina, posso chiamarti giusi? si diceva che il tempo fosse galantuomo, termine che mi pare anche più ottocentesco.

su guantanamo, l'iraq, l'afghanistan, israele io ho sempre detto la mia, che poi sia radicale può essere opinabile, ma mi occorrerebbe sapere che s'intende con quell'aggettivo. guantanamo è stata una scelta politica precisa, non un incidente di percorso. ti pare radicale come risposta?

chi sarebbe il mio vate?

Anonymous said...

Oh hai ragione... il tempo è galantuomo (il mio italiano se ne va...).

Per il resto, non importa davvero. Ciao.

perdukistan said...

fallo tornare, riscrivi

Anonymous said...

peccato che nel 1989 il partito radicale, erede di cotanta storia, sia stato fatto morire nel TRP, che nonostante i tentativi di rianimazione dei congressi di Ginevra e Tirana ormai non esiste praticamente più se non sulla carta e nei suoi debiti. Bravo pannella!

perdukistan said...

informati meglio dai

Anonymous said...

si, buttiamola sempre sul fronte della mancata informazione, ma del TRP resta il suo sito web o poco più e del partito radicale una miriade di microscopiche organizzazioni in competizione tra loro per accaparrarsi quei soliti 4 gatti disposti a mettere mano al portafogli

perdukistan said...

vedo che ti sei informato. quindi?

Anonymous said...

Dove posso leggere lo statuto della LIA?

perdukistan said...

nel computer di maurizio turco

Anonymous said...

Quello che gli hanno fregato?

perdukistan said...

ahimé, che hai notizie?