Le virgolette in effetti sono d'obbligo per tutti i termini "politici" che vengono evocati dall'editoriale con cui la sciura Brambilla presenta la "sua" TV delle "libertà". Ormai libertà, ma anche liberalismo e liberismo - ahimé non libertarismo - sono entrati a far parte del linguaggio comune della gente, di quella stessa ggente alla quale si rivolge questa TV delle libertà. Leggete qui sotto quanto si trova sulla homepage della neonata TV anti-fiction e vedrete che l'unica libertà che si staglia all'orizzonte di questi tribuni della plebe è quella di sfogarsi davanti a una telecamera. Altro che fiction...
Non è più tempo di fiction
Lunedì scorso, sul canale 862 di Sky, e per un’ora in diretta su un circuito di 17 emittenti regionali,ha cominciato ad andare in onda la Tv della libertà. Un successo. Un grande successo. Più di quanto avessimo potuto immaginarci. Avevamo annunciato una tv per la gente; la gente ci ha premiato. La nostra tv ha avuto il coraggio di aprire i suoi studi e i suoi microfoni ai cittadini e ai tanti affanni di cui è fatto il loro vivere quotidiano. Niente fronzoli,insomma,niente quinte di teatro e soprattutto niente fiction. Niente quiz. Niente film né reality. Questo tipo di offerta non manca. Ma non di sola fiction vive l’uomo. Tanto vale arrivare subito al punto: la gente legge, ascolta, cerca,come può,di districarsi tra mille problemi, ma poi comincia anche a riflettere e a chiedersi perché debba essere costretta a vivere sempre peggio.
Se non è la droga, è la criminalità.
Le tasse. E poi i continui disservizi, una burocrazia che, invece di aiutare il cittadino, sembra lavorare contro. E,ancora, asili nido introvabili e lunghe code anche per poter ottenere il più semplice dei documenti. L’obiettivo della nostra tv non è - e non sarà mai - contro qualcuno. È bene chiarirlo subito. L’obiettivo è - e sarà sempre di più - solo quello di dare voce e identità a un Paese che, talvolta, oppresso com’è dai suoi problemi, non trova interlocutori e, per questo, si sente smarrito, confuso... Ma non sarà una tv contro le Istituzioni. Direi tutto il contrario, perché cercherà, invece, in ogni modo possibile, di stabilire un ponte di dialogo tra il Paese e chi, in ogni struttura o sede istituzionale, oggi lo rappresenta.
Perché molti cittadini - non vorrei imbarcarmi in statistiche, ma penso che siano proprio tanti - vogliono dire la loro, e vogliono essere certi di venire ascoltati. In tv i politici, i rappresentanti delle istituzioni, gli intellettuali hanno molto spazio per esprimere le loro opinioni, più o meno interessanti. Ma il cittadino deve sempre e solo ascoltare? Certamente no. La Tv della Libertà vuol dare voce anche a chi vive i suoi mille disagi quotidiani e non sa come risolverli. E magari non sa nemmeno a chi raccontarli. Sta a vedere che qualcuno nelle Istituzioni comincerà davvero ad ascoltarli e poi ad agire di conseguenza.
Io spero che ciò ora possa accadere. Anzi, ne sono sicura.
Michela Vittoria Brambilla
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