6.09.2007

Capezzone o della delicata pianta dell'artenativa liberale

Les jeux sont (presque) faits. Sul Foglio di oggi continua il centellinamento di notiziole sulle ideuzze di Capezzone per il futuro del Paese. Il "fatto nuovo", si apprende da un articolo non firmato, germoglierà dal lavoro del nostro che da tempo (assai più lungo di quello ricordato dal Foglio) "ovunque possibile" si è dedicato alla coltivazione della "delicata pianta dell'alternativa liberale". Epperò.

Ve lo immaginate il Capezzone constant gardner che con paletta e secchiello, e magari cappello a barchetta fatto col Sole24ore, piantare i semini liberal-liberisti-libertari? (lo so quel copricapo è più da muratore, ma il sole è sempre il sole e bisogna e per far politica bisogna tenere 'a capa fresca).

Ve lo immaginate? Dove li avrà trovati poi tutti quei semini? Saranno naturali? DOC? Transgenici per i quali occorrerà comprare sempre lo stesso fertilizzante in dosi massicce, oppure saranno quelli suicidi per cui ogni sei mesi bisogna comprarne di nuovi e sempre più "nuovi"? Eppoi, una volta piantatili questi semini, come li si annaffierà? Con l'acqua del Sindaco? Quella gassata? Oppure quella pesante prima che entri in circolo nelle centrali atomiche d'oltralpe?

Inzomma, come direbbe chi so io, il Talented Mr. Ripley della politica itagliana è pronto a fare il grande salto, fosbury o frontale poco importa, d'altronde la prestanza è più "intellettuale" che "fisica", diciamo, quel che è certo è che per le prossime settimane tutti si concorra a concimare quest'Italia in arrivo dell'Emanuele Capezzone. Sarà una lunga e costante rupture des marons fino al momento della raccolta dei frutti intorno a settembre quando allora potremo vendemmiare al grido di: Rien ne va (presque) plus. Auguroni!

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