6.04.2007

Abkhazia mia, Abkhazia in fiore (oggi)

Nel 1992, all'indomani della dichiarazione di indipendenza della ex-Repubblica sovietica di Georgia, mentre intorno alla capitale Tiblisi iniziavano dei violenti scontri tra le varie fazioni politico-mafiose, nella regione settentrionale della repubblica la minoranza abkhaza e le truppe georgiane si scontrano per il controllo del territorio.

Dopo quasi un anno e mezzo di ostilità, che col passare del tempo hanno coinvolto la diaspora abkhaza, in particolare quella residente in Turchia, il sostegno della Russia e la partecipazione di gruppi paramilitari come quelli guidati da Shamil Basaev, le truppe abkhaze affermano il proprio controllo su quella parte di Georgia che oggi si autoproclama "Repubblica di Abkhazia". I georgiani perdono oltre 20mila soldati, gli abkhazi quasi 2000, oltre 200mila georgiani vengono espulsi (65mila sono stati fatti rientrare negli ultimi mesi) le Nazioni unite creano una missione ad hoc, la UNOMIG.


Su richiesta di Tiblisi la Comunità degli Stati Indipendenti (CIS) impone un embargo all'Abkhazia isolandola dal resto del mondo. Se non fosse per l'amicizia interessata dei russi, che consentono l'ingresso di centinaia di migliaia di turisti all'anno nel piccolo paese sul Mar Nero, gli abkhazi sarebbero letteralmente alla fame.

E' difficile da descrivere, ma magari tenterò in futuro, cosa sia un paese che passa dall'essere membro dell'URSS a una guerra civile a un embargo. Qui sotto delle immagini della guerra, del paesaggio e un paio di video che ne celebravano le bellezze e le attrazioni turistiche.








L'esercito georgiano si prepara per l'ultimo attacco nel settembre 1993.



La Svizzera del Caucaso.





Ai bei tempi che furono.

1 comment:

Anonymous said...

Grazie per le informazioni. Non sapevo niente sull’esistenza, sulle sofferenze, sulla bella terra dei abkhazi.