5.25.2007

Internet, il Vaticano e i pedofili

Dalla nostra dose quotidiana di Punto-Informatico al suo meglio in Cassandra Crossing.

"È pacifico che i politici debbano cercare il consenso per mestiere, ma troppo spesso la loro azione tipica è inseguire rozzamente il fatto di attualità, esprimendosi in maniera incisiva sui media e poi agendo di conseguenza solo finché i riflettori sono accesi. Molto rumore, poca classe, nessuna efficacia; mi chiedo su quanti elettori questo modo di agire faccia veramente un effetto positivo.

Un umile suggerimento è, ad esempio, quello di non privilegiare i commenti sulle "battute di pesca" effettuate in Rete a caccia di pedoguardoni o pedopornodetentori (non di pedofili, quelli li si deve cercare in famiglia ed in situazioni di subordinazione), di evitare la criminalizzazione della Rete con la stessa cura con cui si evita quella del Vaticano, e di agire con prudenza e rispetto della presunzione di innocenza anche quando si parla di indagini nel mondo reale.

La convenienza del parlare ed agire con prudenza è infatti dimostrata da alcuni recenti fatti di cronaca sempre riguardanti presunti reati di pedofilia. E la convenienza ad uscire da questo ed altri luoghi comuni tanto popolari quanto falsi come la contrapposizione tra privacy e sicurezza, molto ben descritta in questo articolo, dovrebbe essere evidente a qualunque servitore pubblico non intenda promuovere una società basata sul terrore e sul controllo.

Dare invece visibilità e risonanza, e magari agire in difesa dei diritti civili di chi vive in Rete (e fuori), sarebbe probabilmente più pagante, se non nel breve sicuramente a medio termine. Il mio voto, insieme a quelli di molti altri, ne sarebbe fortemente attratto. Il mio rispetto anche."

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