Leggete qua: "Chi invece pare avere le idee piuttosto chiare – anche se di gran lunga diverse almeno da una parte significativa della maggioranza del Governo e dal presidente del Consiglio Romano Prodi - è Daniele Capezzone, presidente della commissione Attività produttive alla Camera e deputato della Rosa nel Pugno. Capezzone, infatti, partecipando alla tavola rotonda su ´´Liberalizzazione dei mercati energetici nell´Unione Europea´´ ha sostenuto non solo che occorre «un atteggiamento deciso di opposizione a chi dice no ai rigassificatori» ma anche che «per quanto riguarda il panorama delle fonti il nostro Paese e´ alimentato per l´80% da idrocarburi (con rilevanti conseguenze sulla bolletta petrolifera) mentre per gli altri paesi la situazione e´ diversa: essi vengono infatti alimentati anche da nucleare e carbone. Prescindere dal nucleare è impensabile per i prossimi 20-30 anni»".
Difficile ipotizzare che questa possa essere la linea che i radicali potrebbero adottare nel loro tentativo di non essere silenziosi e inermi nel panorama politico italiano, come sostiene Capezzone dai tempi della Finanziaria (sue testuale parole), anche perche', a parte l'abolizione del nucleare tramite referendum, il buongoverno liberale da sempre al centro delle proposte radicali non credo si possa sistematicamente accodare alle mode, fintamente anti-popolari) del momento.
Si tratta solo di un tassello del quadro, ma forse sarebbe meglio chiamarlo autoritratto, che l'ex-Segretario di Radicali italiani sta componendo da tempo per comunicare quanto puo' esser fatto continuando a stare - in attesa della ricomposizione politico-confindustriale prossima ventura (che sicuramente coi rigassificatori e il nucleare potrebbe trarre ulteriore linfa vitale e non solo) - all'interno dell'Unione.
Il cabotaggio e' molto piccolo, molto, anche se ci verra' presentato in linea con Blair (un gigante), Sarkozy (un innovatore) e Giuliani, uno che fa del caso personale uno spunto alla propaganda politica.
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