Sabato scorso si è tenuta la Direzione di Radicali italiani in vista del comitato nazionale di questo fine settimana. Oltre alla situazione di crisi di risorse umane e finanziare della galassia radicale, che rischia, forse più di tante altre volte in passato, di provocare la fine di una storia politica riformatrice attiva da 50 anni, uno dei punti al centro della riunione è stato il rapporto con l'Unione e il Governo in una congiuntura politica di totale fibrillazione e scomposizione imminente di sostanziali settori tanto del centro-sinistra quanto dell'opposizione.
Capezzone ritiene che i Radicali debbano praticare la politica delle mani libere ed essere pronti a sfruttare tutte le occasioni per imporre le proprie tradizionali battaglie relative ai diritti civili, politica estera e riforme economiche, altri, io per secondo, invece la pensano in maniera diversa e ritengono la proposta capezzoniana quanto di meno utile al soggetto radicale ci possa essere in questo momento.
In attesa del comitato, dove verranno fatte anche altre proposte in vista delle elezioni amministrative, buon ascolto della sua preparazione.
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