Per due giorni, e per la prima volta in un paese ex-membro dell'Unione sovietica, si terrà il summit della NATO, piatto forte della due giorni la situazione in Afghanistan. Stando ad alcuni articoli apparsi sulla stampa italiana in questi giorni, Roma sembrerebbe intenzionata a proporre la convocazione di una Conferenza internazionale per modulare l'impegno che a oggi prettamente militare in una presenza che investe molto in assistenza civile e politica. Bush non sembra essere particolarmente interessato a riprendere il cammino di riforme "socio-economiche" e conferma che la presenza internazionale in Afghanistan richiede sacrifici e che solo chi saprà farli potra contribuire alla sicurezza e stabilità della regione.
Se lo scoglio della riunione dela NATO è quindi l'Afghanistan, l'Iraq, e in parte minore il Libano, ne sono i convitati di pietra. Da un lato la massiccia presenza del più potente e ricco esercito del mondo non riesce a tenere la situazione sotto controllo, dall'altra il rinascere di problemi politici a Beirut e una campagna mediatica orchestrata ad arte stanno creando le condizioni politiche generali per mettere in dubbio il lavoro della missione UNIFIL2. Che si tratti di un unico regista?
2 comments:
non c'e' bisogno degli Usa per capire che gli italiani in Libano non servono a un cazzo.
Quanto al nuovo approccio sull'Afghanistan, hanno di nuovo ragione gli americani: buttar soldi in riforme sociopolitiche o per far strade e' una stronzata. Andiamocene, e buonanotte
servono servono, gli italiani sono l'unica garanzia che non si sparerà. per il resto basterebbe spendere diversamente i soldi in afghanistan e magari ci si guadagnerebbe pure...
Post a Comment