Morte di Castro. Poretti: amnistia per i dissidenti in carcere! Dispiace che per l'affermarsi dello stato di diritto occorra gioire della morte di un dittatore.
Firenze, 1 agosto 2006
• Intervento dell'on. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno, e responsabile del notiziario "Sudamericana" di Radio Radicale
Mentre si avvicina la sua morte fisica, sembra che Fidel Castro voglia presenziare anche al passaggio del potere dalle sue mani a quelle del fratello Raúl, e come annunciato, a quelle del partito comunista cubano. Mentre i cubani in esilio festeggiano e i cubani dell'isola restano ammutoliti a cercare di capire il loro destino, le democrazie dovrebbero approfittarne per lanciare una ciambella di salvataggio ad un Paese in agonia, anche economica, se non fosse per i petrodollari che giungono dall'amico Hugo Chávez.
La censura, il divieto di accedere ad Internet e il rischio di venire incarcerati solo per pensarla con la propria testa, hanno trasformato l'isola in un enorme carcere a cielo aperto dal quale e' difficile andarsene, se non scappando sui gommoni. Cuba e' l'unico Paese da cui per uscire occorrono visti e lasciapassare che vengono rilasciati a piacere dal regime, mentre e' impossibile farvi rientro. Prima del 1959 erano 20 i penitenziari nell'isola per 6 milioni di abitanti, oggi con una popolazione raddoppiata le carceri sono cresciute fino al numero di 200 per più di 100 mila detenuti, tra cui 300 detenuti politici e 25 giornalisti indipendenti.
Gli Stati democratici dovrebbero sollecitare il nuovo governante alla transizione verso uno Stato di diritto e libere elezioni, cominciando dalla liberazione dei dissidenti, che costituiscono una potenziale forza riformatrice in senso democratico. Al ministro degli Esteri Massimo D'Alema, e al sottosegretario con delega all'America Latina, Donato Di Santo, chiediamo quindi di lanciare un appello per l'amnistia per i dissidenti, presupposto per riaprire un dialogo con il regime cubano.
7 comments:
caro perdukistan, pare che il fratello sia peggio, che in confronto fidel fosse un raffinato pensatore...
si ma non dura ;) partono subito le lotte intestine, e comunque si tratta giusto di un problemino minore vedrai che presto si rimette ;)
...tempo di impagliarlo e di inserirgli il meccanismo che permetteva ad e.t. di muovere testa e dito...
si ma chi glieli muove poi?
Morte di Castro. Poretti: amnistia per i dissidenti in carcere!
Dispiace che per l'affermarsi dello stato di diritto occorra gioire della morte di un dittatore.
Firenze, 1 agosto 2006
• Intervento dell'on. Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno, e responsabile del notiziario "Sudamericana" di Radio Radicale
Mentre si avvicina la sua morte fisica, sembra che Fidel Castro voglia presenziare anche al passaggio del potere dalle sue mani a quelle del fratello Raúl, e come annunciato, a quelle del partito comunista cubano. Mentre i cubani in esilio festeggiano e i cubani dell'isola restano ammutoliti a cercare di capire il loro destino, le democrazie dovrebbero approfittarne per lanciare una ciambella di salvataggio ad un Paese in agonia, anche economica, se non fosse per i petrodollari che giungono dall'amico Hugo Chávez.
La censura, il divieto di accedere ad Internet e il rischio di venire incarcerati solo per pensarla con la propria testa, hanno trasformato l'isola in un enorme carcere a cielo aperto dal quale e' difficile andarsene, se non scappando sui gommoni. Cuba e' l'unico Paese da cui per uscire occorrono visti e lasciapassare che vengono rilasciati a piacere dal regime, mentre e' impossibile farvi rientro. Prima del 1959 erano 20 i penitenziari nell'isola per 6 milioni di abitanti, oggi con una popolazione raddoppiata le carceri sono cresciute fino al numero di 200 per più di 100 mila detenuti, tra cui 300 detenuti politici e 25 giornalisti indipendenti.
Gli Stati democratici dovrebbero sollecitare il nuovo governante alla transizione verso uno Stato di diritto e libere elezioni, cominciando dalla liberazione dei dissidenti, che costituiscono una potenziale forza riformatrice in senso democratico. Al ministro degli Esteri Massimo D'Alema, e al sottosegretario con delega all'America Latina, Donato Di Santo, chiediamo quindi di lanciare un appello per l'amnistia per i dissidenti, presupposto per riaprire un dialogo con il regime cubano.
morte di castro?
buona questa : ))))))
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