Me l'ero perso l'altro giorno questo pezzo del solito Magdi Allam, immancabilmente intitolato "Le paure degli italiani" dove si preoccupava che la nuova normativa relativa alla concessione della cittadinanza - o di alcuni diritti politici - a certi non italiani corrispondesse alle (solite) preoccupazioni Allammiane prodotto del suo essere persona informata dei fatti e misfatti di migliaia di persone che "parlano la sua stessa lingua".
Per una volta mi pare che il nostro gridi un po' meno (che ci sia da preoccuparsi?). C'è però uno dei suggerimenti di Allam che deve dare molto da pensare. Tra le "raccomandazioni", che suonano sempre un po' come ordini, infatti Allam ritiene che la conessione della cittadinanza e relativi diritti: "In primo luogo debba iscriversi nel contesto di un «modello italiano di convivenza», fondato sulla certezza dei nostri valori e sulla condivisione della nostra identità nazionale."
Alzi la mano chi ha chiaro quali siano i valori certi dell'Italia, come di qualsiasi altro paese, in questa estate del 2006, ma soprattuto quale sia la "nostra" identità nazionale condivisa. Allam è nato in Egitto, certo è cattolico e ha studiato da preti e suore e parla perfettamente la lingua di Dante ma scambiarlo, dal punto di vista identitario, per un italiano mi pare opera creativa. Ma è davvero questo il problema?
Io, che ho "nelle vene" anche sangue di almeno due altri paesi europei, uno dei quali ha prodotto nientepopodimeno che una riforma/scissione religiosa, ritengo di non aver niente di condiviso dal punto di vista dei valori o dell'identità nazionale col signor Allam, né di volercelo condividere, soprattuto tramite decreto governativo.
Altra cosa semmai è il suo e il mio rapporto con la legge. Qui, ma solo qui, in una democrazia liberale, si dovrebbe trovare la differenza tra una società aperta e una fondata sulla paura. Allam è stato fortunato negli ultimi anni della sua vita a non doversi confontare con la seconda, perché insistere per (ri)costruirla?
2 comments:
Allam non mi è parso negativo sul disegno di legge. Laddove parla di valori e identità, bisogna invece parlare di rispetto delle regole della convivenza democratica.
infatti anche a me, per una volta non mi pareva male, piu' che altro bisogna parlare di rispetto delle leggi, certo se son pessime la disobbedienza civile degli ex-extracomunitari mi pare difficile, ma insieme, come dice quell'altro, ce la possiamo fare ;)
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