Sarebbe infatti un progresso mettere fine all’immunità dei militari nordamericani in Iraq. Questa immunità è un privilegio che nitidamente dimostra la falsità del discorso di quelli che hanno invaso e che occupano l’Iraq sotto il pretesto di democratizzarlo. Certamente, la democrazia presuppone che chi vuole agire in un Stato straniero si assoggetti alle leggi e alla giurisdizione di quel Stato (o almeno ad una giurisdizione internazionale). Ma anche essendo un progresso, la fine di questa immunità non sarebbe sufficiente per mettere fine alle torture o agli omicidi commessi dai militari nordamericani in Iraq. Non è la sottomissione di qualche militare nordamericano alla giustizia irachena o alla giustizia internazionale (certamente i selezionati sarebbero dei soldatini o qualcun’altro a chi mancasse un vero potere) che può cambiare queste pratiche. La questione principale e’ che non soltanto i militari americani ma tanta gente dappertutto guarda gli iracheni o tutti gli arabi come se fossero gli “altri”. E quando si guarda qualcuno come “l’altro”, o come il “nemico”, il “pericoloso”, il “terrorista”, si è molto vicino a costruire una licenza per torturare o per uccidere.
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Sarebbe infatti un progresso mettere fine all’immunità dei militari nordamericani in Iraq. Questa immunità è un privilegio che nitidamente dimostra la falsità del discorso di quelli che hanno invaso e che occupano l’Iraq sotto il pretesto di democratizzarlo. Certamente, la democrazia presuppone che chi vuole agire in un Stato straniero si assoggetti alle leggi e alla giurisdizione di quel Stato (o almeno ad una giurisdizione internazionale).
Ma anche essendo un progresso, la fine di questa immunità non sarebbe sufficiente per mettere fine alle torture o agli omicidi commessi dai militari nordamericani in Iraq. Non è la sottomissione di qualche militare nordamericano alla giustizia irachena o alla giustizia internazionale (certamente i selezionati sarebbero dei soldatini o qualcun’altro a chi mancasse un vero potere) che può cambiare queste pratiche. La questione principale e’ che non soltanto i militari americani ma tanta gente dappertutto guarda gli iracheni o tutti gli arabi come se fossero gli “altri”. E quando si guarda qualcuno come “l’altro”, o come il “nemico”, il “pericoloso”, il “terrorista”, si è molto vicino a costruire una licenza per torturare o per uccidere.
in effetti
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