6.29.2006

La Costituzione afferma lo stato di diritto sulla lotta al terrorismo

Mai, sottolineo mai, Bush s'è presentato ai cittadini USA e al mondo intero come liberale. All'inizio della sua ascesa alla Casa bianca s'era definito come un conservatore compassionevole, dopo l'11 settembre - checché ne scrivano "americanofili" e "americanisti" di casa nostra - W ha spostato sempre più l'accento sul primo tanto da trasformare la compassione in reazione.

Oggi però, con un preoccupante ritardo, la sua Corte suprema gli ha mosso gravi critiche in merito alla creazione e gestione del carcere speciale di Guantanamo. Il Washington post nel riportare la notizia sottolinea: "the case raised core constitutional principles of separation of powers as well as fundamental issues of individual rights. Specifically, the questions concerned:
  • The power of Congress and the executive to strip the federal courts and the Supreme Court of jurisdiction.
  • The authority of the executive to lock up individuals under claims of wartime power, without benefit of traditional protections such as a jury trial, the right to cross-examine one's accusers and the right to judicial appeal.
  • The applicability of international treaties -- specifically the Geneva Conventions on the treatment of prisoners of war -- to the government's treatment of those it deems "enemy combatants."

  • La Costituzione degli Stati uniti è il più breve capolavoro di letteratura politica mai scritto, secondo solo alla dichiarazione d'indipendenza delle ex-colonie britanniche del nuovo mondo, colà si trovano i principi universali del liberalismo democratico che antepongono il rispetto delle norme alle urgenze ed emergenze: habeas corpus, separazione dei poteri, giusto processo sono elementi fondativi del cosiddetto "occidente". Tutti disattesi in un solo colpo dall'amministrazione che si candida(va) a essere il faro della libertà e democrazia.

    Bush e i suoi, come tutti i vari Magdi Allam de noantri, appartengono a un'altra cultura e non c'è da dubitare che le loro reazioni lo riconfermeranno a breve. Per "vincere le menti e cuori" di chi non ha libertà occorre praticare il principio della legalità sempre e comunque invece che spendere e spandere per favorire l'affermazione identitaria o ricorrere alla public diplomacy del "ci attaccano perché odiano i nostri modelli di democrazia e libertà". Da oggi, anche la Corte suprema degli Stati uniti ha dei dubbi che questa "guerra al terrore" sia roba da "occidentali".

    14 comments:

    Anonymous said...

    Diciamo che per ora la Corte Suprema ha deciso (udite, udite) di riprendersi un po' di potere

    Non sono d'accordo sull'idolatria costituzionale...nel documento fondatore USA, come in tanti altri, ognuno ci trova quello che vuole (l'esistenza del Primo Emendamento vuol dire che la liberta' di espressione non era nel testo originale; la schiavitu' in America non fu abolita nel 1776 ne' nel 1789; etc etc)

    perdukistan said...

    benvenuto nel perduksitan maurizio, di certo ci trova che la legge va applicata e non manipolata.

    Anonymous said...

    Molto incoraggiante la bella decisione della maggioranza della Suprema Corte nordamericana. Oltre di essere un importante passo verso il riscatto della “rule of law” negli Stati Uniti, rinforza la credenza nella possibilità della giustizia fatta dai tribunali. Ho questa ostinata credenza e leggere questa notizia mi ha rallegrato tantissimo.

    Anonymous said...

    Non sono affatto d'accordo con il titolo che hai dato al post (sono radicale, ed ho di queste fisime, mi scuserai), perche se lo leggi sembra proporre l'alternativa tra lo stato di diritto e la lotta al terrorismo. Quindi è come se stessi dicendo che la Corte Suprema avrebbe posto il diritto sopra alla lotta al terrorismo, quasi che i due elementi siano contrapposti o contrapponibili.

    Invece no. L'unica lotta al terrorismo seria la fai solo se, e proprio perché, dai forza al diritto. Per quanto possa sembrarti strano, la decisione della Corte Suprema va esattamente incontro *e nel modo giusto* agli interessi degli Stati Uniti, e del resto del mondo visto il loro peso come superpotenza.

    Ed anche il ritardo che gli imputi, è sbagliato, a mio avviso. I giudici si sono mossi su richiesta alla fine di una procedura giudiziaria su un caso specifico, che avrà avuto i suoi tempi. La lentezza, casomai, la dovresti imputare ai politici, al legislatore, a chi prende le decisioni e avrebbe potuto cambiare le cose, ma non l'ha fatto.

    Bravissimi quei giudici. In Europa, invece, l'UE si appresta a concede l'immunità agli stati che si sono resi complici delle renditions.

    perdukistan said...

    no giuseppina, le due cose sono in alternativa perché laddove esiste la certezza del diritto non ci si accanisce in guerre contro il terrore per il semplice motivo che il terrore, neanche nella peggiore delle ipotesi potrà avere la meglio su un mondo dove si rispettano i diritti individuali.

    la corte suprema può agire anche proprio motu, sicuramente negli ultimi 2 o 3 anni è stata al centro di campagne politiche di nomine e quindi forse "distratta", il ritardo a me suona di complicità.

    concordo che comunque la responsabile principale dello scandalo guantanamo sia la politica, ma che i repubblicani siano illiberali non è notizia recente.

    perdukistan said...

    cara malu, capisco la tua "deformazione professionale" ma a me invece rattrista notare come nella più vecchia democrazia del mondo si debba arrivare a far rispettare la legge quasi esclusivamente ricorrendo alle corti. cosi si ammazza la politica e ci si rimette, nel caso della corte suprema, alla decisione di una decina scarsa di persone che sono nominate a vita... roba d'altri tempi. ciao

    Anonymous said...

    Sicuramente, sarebbe molto più bello se tutti i diritti fondamentali fossero rispettati per i politici nella più vecchia e anche nelle nuove democrazie del mondo, sarebbe molto bello se non ci fossero Guantanamo ed altre simili aberrazioni. Ma, mi pare anche bello constatare che addirittura una Corte Suprema, composta di una decina scarsa di persone nominate a vita e di solito molto conservatrice (e queste persone che ora compongono quella Corte Suprema sono tutte particolarmente conservatrice), possa disfare l’ingiustizia. Ma, devo dire che le notizie su decisioni come questa sono rare e di solito tardano troppo. E devo anche dire che hai ragione. L’allegria smisurata che sempre provo quando ricevo notizie come questa è proprio un sintomo di deformazione professionale...

    Anonymous said...

    Ah, d'accordo sulla Corte Suprema, allora. Pensavo che non potesse attivarsi in autonomia, ma se lo può allora è un po' diverso.

    Cmq non è la prima volta che si esprime su Guantanamo, mi sembra. Già in passato la ricordo contestare qualcosa, per quanto non avesse tirato fuori esplicitamente le Convenzioni di Ginevra.

    Ah, lo sai che a Guantanamo, in territorio cubano però, c'è pure un campo di lavoro dove tengono i dissidenti? Mi sembra che si chiami La Bamba. La geopolitica, che brutta bestia.

    perdukistan said...

    la geopolitica sara' pure una brutta bestia, basta interrogarla e ti rispondera'. tra le altre cose il contratto "d'affitto" peer guantanamo e' scaduto da mo'... ma non si puo' dire

    http://www.humaneventsonline.com/article.php?id=7664

    Anonymous said...

    grazie del benvenuto

    quello che volevo dire e' che la Costituzione USA non difende in realta' niente e nessuno: sono i poteri dello Stato a volerla applicare in un modo o nell'altro.

    E questo di ieri non e' che l'ennesimo episodio nella saga americana Presidente vs. Corte Suprema, che negli ultimi anni ha sostituito Presidente vs. Capitol. Chi ha piu' potere? Chi puo' toglierlo agli altri poteri dello Stato?

    Un gioco un po' pericoloso: come scriveva venti anni fa Hofstadter su Scientific American, non e' difficile immaginare una situazione di crisi dove il Presidente cerchi di deleggittimare la Corte Suprema, in una situazione senza arbitro

    In compenso, se un altro dei vegliardi se ne va prima di Bush, il pendolo sara' quasi completamente in favore del Presidente

    Rabbi' said...

    non e' cosi semplice, ahime'. e' molto difficile sconfiggere il terrorismo con sistemi liberali e democratici, semplicemente perche' e' un reato che non e' contemplato nei nostri ordinamenti. Tutelando la liberta' d'espressione e di associazione, ci esponiamo al rischio. Lungi da me avere dubbi che cmq sia, meglio rischiare che obbligare la gente a non dire quello che pensa. Ma un'associazione con finalita' terroristiche non esiste sinche' non commette un reato: ovvero sinche' non mette una bomba in una metropolitana. In realta', neanche questo a volte e' sufficiente: se appoggi un terrorista che poi si fa esplodere in Iraq, Clementina Forleo dice che sei un bravo ragazzo. Come vedi, non e' facile. Siamo davevro impotenti. Ecco il perche' di scorciatoie come Guantanamo: perche non sappiamo che pesci pigliare. Tra l'altro, quelli che invocavano l'uso dei servizi segreti al posto della guerra sporca di Bush, si lamentano poi del fatto che i servizi vengano effettivamente adoperati per il motivo per cui sono stati creati (operazioni illegali), come le extraordinary renditions. Io credo che non si possa liquidare in quattro e quattr'otto la questione come un problema di carenza di liberalismo. Non so, ho enormi dubbi a proposito.

    perdukistan said...

    cara malu, magari le deformazioni professionali fossero tutte come le tue!!!

    perdukistan said...

    prego maurizio, ma consentimi di ricordarci che la corte sta là proprio a difendere la costituzione che, mettiamola come ci pare, sta là a difendere sé stessa e nel difendere sé stessa, proprio come i radicali, difende tutti... sbilanciamento o no

    perdukistan said...

    caro rabbi anche io ho dubbi su molte cose, ma ritengo che il terrorismo non possa arrivare a giustificare la deroga alla legge. ammesso, e comunque non concesso, che nel mondo il liberalismo sia possa scovare nei vari codici penali che negli ultimi 200 anni sono stati adottati dai regimi democratici, quel che non possiamo tollerare è, ma qui non sto parlando della lotta al terrorismo parlo in generale, la restrizione delle libertà individuali "per li bene comune". il proibizionismo che caratterizza molte delle "regole" che ci son stati imposte dai nostri governi sempre "per il nostro bene" è l'antitesi del liberalismo e della libertà. se, ripeto indipendentemente dalla guerra al terrorismo (magari come deterrente) consentissimo la possibilità a quante più persone possibili di vivere nel pieno rispetto delle loro scelte individuali informate, molto probabilmente il terreno fertile per la promozione di ideologie di odio non sarebbe così fertile.

    anche nel regno unito si stanno ponendo seri propblemi di "inconstituzionalità" alle norme antiterrore varate dal governo blair. dovunque si arrivi a un'analisi attenta e profonda delle implicazioni relativi ai principi fondamentali delle liberal-democrazie occidentali le corti supreme ci informano che la guerra al terrorismo viola i nostri princi fondamentali. questo non perché, come mi pare tu sostenga, il terrorismo è un fenomeno nuovo che con l'avvento delle nuove tecnologie è difficile da affrontare, ma perché il terrorismo (che non è codificato a livello internazionale per vari motivi, primo tra tutti il conflitto israelo-palestinese) non esite...