6.07.2006

Alternare i regimi

Causa viaggi non ho ancora potuto acquistare, e leggere, l'ultima fatica di Christian Rocca. Contro "Contro l'ONU" scrissi a scatola chiusa perche' conoscevo le tesi rocchiane in materia, su questo invece mi ci avventero' piu' avanti quando ormai il polverone si sara' calmato. Nella blogosfera, specie quella "destrorsa" se ne stanno invece leggendo varie di recensioni. Mentre mi riconosco in molti degli apprezzamenti metodologici particolarmente critici di alcuni, meno mi trovo d'accordo nel merito dei rilievi. In particolare ci terrei a smontare la teoria per la quale Rocca sia un idealista wilsoniano - anzi ad averci tempo e voglia si potrebbe anche arrivare a distruggere il presunto impianto idealista dell'intera dottrina Wilson, ma sara' per un'altra volta.

Sul sito di Rocca si legge che "La prima tesi di questo libro è che cambiare i regimi dittatoriali sia cosa buona e giusta". OK, ma anche quelli non ditattoriali. "La seconda tesi è che promuovere la democrazia sia un'idea di sinistra." Mah, se lo dice lui che di sinistra si proclama, ci si dovra' fidare sulla parola... "La terza è che la sinistra liberale abbia il dovere di opporsi alle due varianti conosciute di fascismo islamico: quella teocratica e quella nazionalista." Ecco e qui iniziano i cigolii perche', come gia' ebbi modo di notare a proposito di "Contro l'ONU", il buon Rocca di solito non si pone ne' problemi vaticani ne' gli passa per la testa fare le pulci ai ragiomenti (a Pera) dei suoi amici teocon. "Il libro di Rocca" recita infine il sito sarebbe in sostanza "un'inchiesta su quanto sia conveniente promuovere la democrazia, sulle radici di quest'idea nella sinistra antitotalitaria italiana e americana e, infine, sui metodi nonviolenti per cambiare i regimi negli ultimi Stati ancora non liberi." Gia' conveniente. Nel Perdukistan, conveniente e idealista cozzano...

Aspettero' di apprezzare a fondo questa inchiesta per tornarci sopra - anche se gia' mi immagino l'uso smodato della foglia di fico radicale per corroborare l'esistenza di una sinistra "liberal-socialita" in Italia. Sara' infatti interessante, nonche' istruttivo, capire quale sia questa sinistra antitotalitaria italiana e americana, ma soprattutto sara' illuminante apprendere i risultati dell'inchiesta sui metodi nonviolenti (sai quante belle rivoluzioni colorate ci ritrovero')...

Certo e' che se quest'altra citazione «Cos'altro dovrebbe fare la sinistra, se non lottare contro le dittature e battersi per liberare i popoli oppressi?» dovesse essere tratta dal libro, e non da qualche augusto apprezzamento da terza di copertina, ho paura che il libro sia rivolto alla sinistra italiana "classica", quella di potere, quella che, partendo da posizioni presuntamente antagoniste ed esclusivamente marxiste, e' oggi mera espressione del potere oligarchico politico-economico e finanziario (tanto in Italia quanto all'estero). Una sinistra quindi che, appunto, vuole liberare i popoli oppressi "per il loro bene" e che non si pone il problema della sfera dell'individuo ritenendo di conoscerne le aspirazioni, una sinistra che, per dirla con Pannella, raramente trasforma le lotte di liberazione in lotte di liberta'. Altro che "anti-totalitaria", questa e' la sinistra dell'alternanza contro l'alternativa.

Alternato, piu' che cambiato, il regime in Italia, il buon (amico) Rocca sta tentando di riciclarsi in maniera speculare al suo vate Bill Kristol e la malandata "galassia neocon". Gli e' andata maluccio col Governo Berlusconi - sia nella ricerca di attenzione sia in quella di soldi - e' da sperare che il Governo Prodi non ceda alle novelle lusinghe sinistre dell'"americanista del Foglio" - anche perche', checche' ne dica il professor Teodori, dei disastri dell'irresponsabile guerra al terrore se ne pagheranno le conseguenze, tanto a casa nostra quanto in giro per il mondo, per diversi anni.

Proviamo ad andare a presentare il libro a Tripoli (continua)

6 comments:

Anonymous said...

Dear Forduke, can you share the joint?

perdukistan said...

sure, man ;)

Anonymous said...

Perdu, per tre quarti condivido. Poi gli ultimi due paragrafi vanno sull'astio personale (questo appare) e sugli slogan pannellian-capezzoniani.

Occasione persa. Voto: 5. :)

perdukistan said...

signora maestra posso spiegare!!!:

1 io non son persona d'asti, specie nei confronti degli amici, mi pare il minimo pero' evitare gli slinguazzamenti laddove sono dannosi

2 gli slogan si fa presto ad affibbiarli a questo e quello, bisognerebbe conoscere bene la genesi dei tali affermazioni, dai retta a me ;)

3 ora mi tocca studiare tutta l'estate, perche' un 5 a giugno quando lo recupero???

Anonymous said...

Bravo. Studia per le riparazioni di settembre. :))

;)

perdukistan said...

ma la tua moratti non le aveva abolite?