1.17.2006

Diario triste e solitario 2

Stessa palestra, stesso percorso, intenti differenti. Stasera, dopo una giornata passata a parlare e ascoltare (malgrado la festa) tanta gente, ma soprattutto dopo una lezione di yoga piuttosto provante volevo andare al cinema. Strada facendo, la medesima dell'altra volta, entro ancora una volta in quel dannato negozio di dischi dalle offerte sempre piu' speciali.

Sabato, dopo una lunga conferenza via skype, una altrettanto lunga telefonata con l'Europa e un duello blogghistico, ero andato in giro per gallerie d'arte qui dietro casa. Nel giro di quattro isolati mi son imbattuto in almeno sei vernissage (bando al vino, nel 2006 s'e' tornati alla birra in bottiglia dove la Brooklyn beer la fa da padrona insieme alla solita Stella): medium preponderante la fotografia con intervento cromatico posteriore oppure applicazioni di altri oggetti quotidiani evirati. Nella pittura post-baconiana occorrono sempre piu' applicazioni di giochi per bambini, inserti plastici e scatolame vario (non ho preso appunti quindi non posso linkare, sorry).

Al termine del giro, per ripararmi da una tempesta che di li a poco sarebbe diventata di neve son andato al cinema: primo show available "Memoirs of a Geisha". Specie per un maschietto la storia non e' niente di che - non avevo letto il libro e non credo che colmero' la lacuna - pero', pur non essendo un patito del genere trovaroba alla Merchant Ivory, anche se "White Countess" con tutta la famiglia Redgrave e Ralph Feinnes non m'era dispiaciuto, tutto sommato il film fa passare un paio d'ore tLinkra luci e colori, musiche tradizionali giapponesi e raffinate composizioni recenti (con Yo Yo Ma solista) nonche' leggiadre attici cinesi (ebbene si'). Si mormora un'oscar per i costumi...

Domenica invece, a causa del freddo birbone e della neve caduta la notte prima, avevo ritardato l'uscita verso uno dei vari tempi della cinematografia d'autore o d'avanguardia che popolano la Grande mela. L'intenzione era quella di vedere un documentario tratto dal documento finale della Commissione di verita' e riconciliazione che ha documentato oltre vent'anni di terrore in Peru. Tristemente istruttivo (mercoledi' inizia la proiezione della "Caduta di Fujimori"). Gia' che son li compro anche i film per uno spassosissimo film di Billy Wilder sulla Guerra fredda.

Mancano quasi due ore al primo spettacolo e, prima di entrare in sala per tutto il resto del pomeriggio, decido d'andare alla ricerca di un'ottima schiacciata (o pizza bianca) e m'imbatto nella coppia Sarsgaard e Gyllenhall tutti imbacuccati in giro per Soho. Attratto dai saldi al 65% entro in un negozio dove, fortunatamente, non hanno la mia taglia (giacca 52 va bene di spalle, abbondante di petto, ma sicuramente enorme di vita sono i pantaloni, quindi niente abito di lana ble' con tessuto in metallo, emmenomale!).

Finito la seconda visione si sta avvicinando, oltre che i -10, anche l'ora del compleanno. Salto in metropolitana e riesco a mid-town. Alla festa c'e' tutta la RAI-USA, oltre che giornalisti e simpatici 'raccatati', grazie a un amico m'intrattengo un'oretta e poi saluto e ringrazio gli ospiti (i cannoli e i babba' eran molto buoni) e vado a nanna.

Sara' capitato anche anche a voi d'avere una musica in testa, no? a me oggi non m'usciva dalle orecchie Cars di Gary Newman, son cose che capitano. Nel dannato negozio istigato da suoni tardo '70 mi dirigo come uno squalo verso il solito bancone delle offerte ma non trovo quel che cerco, li scovo per caso fuori posto e chiedo ulteriore aiuto al commesso che per 5 minuti fruga tra altri scaffali e database scappando alla fine in cantina per tornare dopo un po' con quel che cercavo. "Thanks man, you're the greatest!" lui s'applaude.

Salgo al secondo piano in cerca della colonna sonora di "Geisha" e m'imbatto nel bancone occasioni della sezione classica. Cerco Schoenberg e Debussy, era tanto che li volevo sentire con calma, quando il commesso, un capellone sulla 50ina con lunga barba bianca, mette un quartetto di archi sconvolgente. Quasi fossimo un duetto con l'unico altro cliente chiediamo a canone di chi si tratta: Dutilleux. Il tipo lo conosce mentre io l'ignoro totalmente!!! Recupero immediatamente (e ne valse la pena) subito facendo mio il CD anch'esso a offerta speciale (i classici della classica son ancora piu' a buon mercato dei classici della non-classica, $6.99).

Nello scendere passo malauguratamente davanti alla lettera "S" dove m'aspettano due vecchissimi CD di Sakamoto (in effetti sarebbe stato un errore madornale lasciarli). Con questi ultimi due abbiamo fatto $109. Il freddo punge ma mi ricordo di dover comprare un altro regalo e m'infilo in libreria dove, oltre a quanto cercavo mi approprio di quattro romanzi di Philip Roth, nonche' l'ultimo di Amartya Sen. Altro salasso e finalmente son pronto per scappare a casa - ormai me la faccio a piedi con Cars sempre in testa. Spesa al supermercato con coda alla cassa perche' non funziona il POS e scenette divertenti che non vi sto a raccontare e poi il solito libro di spie.

22 comments:

Anonymous said...

caro perdukistan, skype dovrebbe diventare un diritto umano e marziano.

dillo alla cina, quando la vedi.

p.s. congratulazioni: affinando lo stile ed esplodendo qualche dettaglio, approfondendo i nomi ed esplicitando i marchi, evitando i saldi e gonfiando le cifre degli scontrini, aggiungendo un tot di sesso, un botto di sangue e qualche budella di signorina, barbone o bambino potresti far credere che bret easton ellis sia solo uno pseudonimo. %-)

(lo farei io ma ho la palestra a 3 minuti da casa.)

Anonymous said...

(e purtroppo un altro stile)

perdukistan said...

di BEE ho letto solo la prima parte di glamorama e in effetti, ora che mi ci fai pensare, conoscevo tutti quei posti... appena ho un attimo link che in effetti merita. lo stile s'affinera' quando scrivero' in inglese per ora son solo stanche pagine di solitarie camminate.

Anonymous said...

Sublime, direi. Però mi sembra incredibile che tu non abbia mai ascoltato Dutilleux prima di sabato scorso.

Anonymous said...

Ah, c'hai preso gusto eh?? E bravo....

perdukistan said...

ora che lo conosco in effetti posso dire che era gia in me dutilleux, ma una mia antipatia verso tutto cio' che e' francese, con pochissime eccezioni, non m'aveva mai fatto avventurare in quei reparti... per quanto riguarda sakamoto in versione anni 70 consiglio Das Neue Japanische Electronische Volkslied da thousand knives ;)

Anonymous said...

"ora che lo conosco in effetti posso dire che era gia in me dutilleux".

Aiuto...Muoio...

perdukistan said...

muori muori egli e come colonna sonora ascoltati il pezzo che ho linkato (poi se hai intenzione di risorgere ascoltati i pezzi di sakamoto ;)

Anonymous said...

caro perdukistan, premesso che eviterei approcci razzisti e che l’umanità dovrebbe essere grata quanto meno alle francesi - se non per avermi messo al mondo per aver inventato la salsa bernese - non rassegnarti, quell’autrice di best seller di anna frank pensava di scrivere solo dei pensierini sulla sua smemoranda.

(mi avete intrigato, questa sera vedrò cosa offre itunes di monsieur dutileux).

perdukistan said...

non e' che son razzisti, e' che loro son francesi... diciamo. comunque in effetti le francesi erano tra le cose salvabili insieme allo champagne e qualche regista e JPG... ;) se vai sul sito della tower records ti fanno ascoltare una 30ina di secondi meritano

Anonymous said...

Sakamoto non mi dispiace. I francesi mi dispiacciono moltissimo.

Anonymous said...

forse ... Eliade intendo ...

perdukistan said...

si ma eliade era rumeno che poi visse, e mori' (mi pare) a chicago...

Anonymous said...

caro perdukistan, lavoro in un open space senza cuffie e ieri sera sono tornato a casa alle 3... ascolto rinviato ma grazie, le faremo sapere.

gentile egli, ti manderei a casa di lepen.

perdukistan said...

l'open space consente la pedagogia quindi non ti peritare e suona suona suona, che troverai un altro motivo per essere orgoglioso di esser mezzo franco (io sono per 1/4 magiaro e 1/8 crucco, pensa tu)

Anonymous said...

caro perdukistan, razzista che non sei altro, senza rosa nel pugno voti forza nuova o ti accontenti della lega? %-)

perdukistan said...

avy che stai addi'?

Anonymous said...

sto addì che il fatto che tu abbia 1/8 di cruccaggine in famiglia non mi fa pensare nulla... se non a buttarla in caciara.

oriana fallaci si sente parente di dante e leonardo, io col gabibbo non voglio averci nulla a che fare.

perdukistan said...

eppero' che son andato alla scoperta del perdukistan per rintracciare gli antenati

Anonymous said...

ascoltato dutilleux: sicuro che più che francese non sia magiaro?

%-)

Anonymous said...

Ma che piacevole leggere cose minimaliste come queste! A volte non si ha voglia di discutere sempre di massimi sistemi..Io perlomeno, dopo un po' mi stufo..
Ciao!

perdukistan said...

anch'io, ma poi mi tocca tornarci...