E' deciso, la marcia di Natale per l'Amnistia la giustizia e la libertà si fa. Senza i segretari e le segreterie, ma con preti, storti e malfatti. La stampa italiana, guidata dal CorSera, continua a seguire da vicino e con approfondimenti degni del giornalismo anglossassone (eccezzion fatta per il titolo di Libero, lo metto più tardi, che virgoletta Pannella senza aver letto l'intervista il quale sostiene il contrario) che mettono sempre più in evidenza quanto grave sia la situazione delle carceri in Italia e quanto non possa essere rinviato non solo un provvedimento di amnistia e indulto ma anche un dibattito sull'amminstrazione delle giustizia nel belpaese. Un riforma, quella della giustizia italiana, che viene chiesta (ma se esistesse un meccanismo sovrannazionale di sanzione delle derive anti-democratiche sarebbe imposta) anche del Consiglio d'Europa che sostiene che se si continua così, in Italia è a rischio lo stato di diritto.
Il Foglio di ieri, cogliendo la solita topica sugli USA - scrivono infatti che "In America il numero dei carcerati è tragicamente alto, ma si tratta quasi esclusivamente di detenuti condannati con un giusto processo" mentre si sa che proprio colà è iniziata la deriva della giustizia di classe (e razza) - coglie in pieno il cuore culturale e politico dell'iniziativa di Pannella, e cioè il riuscire a far tirare fuori il meglio, o il peggio, di sé alla classe politica italiana che ormai non rappresenta altro che sé stessa. I tatticismi, o i giustizialismi, stanno venendo a galla con un effetto domino lento e inesorabile del quale in pochi ce ne meravigliamo, come in pochi ci si meraviglia dell'iniziativa del deputato della Margherita Roberto Giachetti che da lunedì inizierà a raccogliere firme per convocare il Parlamento in una seduta straordinaria e affrontare la questione.
C'é da sperare che gli italiani, sicuramente distratti dalle spese natalizie e dal pastone delle stronzate quotidiane che occupano gli schermi televisivi, inizino a cogliere dove stia la politica e come reagiscano i politici ogni qualvolta si presenti l'occasione (per la verità andrebbe detto ogni qualvolta viene loro presentata) la necessità di adottare misure di governo di fenomeni di massa, sia che si tratti della fecondazione assistita, della libertà di ricerca scientifica, delle tossicodipendenze, delle preferenze e ordinamenti sessuali oppure, appunto dell'amministrazione delle giustizia.
Mancano 8 giorni alla marcia, caro viandante nel Perdukistan annuncia la tua partecipazione.
8 comments:
Mi piacerebbe tantissimo poter annunciare la mia participazione. Purtroppo non sono in Italia... Complimenti per l'organizzazione della marcia e per la bella lotta in favore dei detenuti e della liberta'.
Mah...!quella che negli Stati Uniti c'é la deriva non la condivido..
Io, scusate tanto, in Italia vedo l'urgenza assoluta di proteste e manifestazioni per il buon funzionamento della giustizia. Ma ci si rende conto di quanto é ingiusta la giustizia italiana? Altro che criticare gli altri Paesi!
I processi che non si fanno mai, la gente che rinuncia a ricorrere, i criminali in libertà. Va bene fare gli show romantici e natalizi per le amnistie e le caceri piene, ma.....a quando una bella, grossa, presa di posizione contro la parte di giudici marcioni?
Ciao Paese dei Per-Duchi!!
lontana, visita anche al volo www.aclu.org e poi mi dici in che condizioni è la giustizia usa, vedrai che le cose, malgrado i tempi dei processi (che però nel caso di condanne a morte durano anche 20 anni tra appelli e contrappelli) il panpenalismo USA (e malu qui sopra ti potrebbe a lungo intrattenere sulle legislazioni emergenziali e la devoluzione della politica allo stato di polizia) arriva addirittura a togliere - in certi stati a vita - i diritti politici attivi... in quanto a deriva mi pare preoccupante. poi ci sono quei buononi dei tuoi amici canadesi... ma questa è un'altra storia.
grazie malu, preso avrò bisogno di un tuo sostegno intellettuale per un convegno sull'abolizione delle carceri. a presto, buona fine e miglior principio
Si è dimesso! Fazio si è dimesso!
l'era l'ora
Sono andata sul sito. É un'organizzazione che si occupa di diritti umani e va bene.
Chiaro che denuncia soprusi.Ultimamente poi, col Patriot Act,sono stati sospesi certi diritti, poi c'é lo scandalo delle intercettazioni ( che in Italia si fanno ad ogni pié sospinto)ma é , a mio parere una situazione legata all'attuale governo repubblicano e in tempo di guerra.
Non so, non posso pronunciarmi così, ho dato uno sguardo superficiale.
La percezione che ho comunque della situazione dei diritti umani e della giustizia é che é comunque molto meglio che da noi.
É chiaro che con un governo democratico la tendenza può essere molto più permissiva..
Ma, Marco, tu stai parlando con una che in Canada vota conservatore e se fosse negli US, voterebbe repubblicano...Io apprezzo l'America rurale, i festivals western, il solido vecchio buon senso, quei cittadini che amano le tradizioni col tacchino...
La cordialità e semplicità delle cittadine di provincia, non la mentalità della east coast, praticamente europea.
... lontana, i conservatori canadesi ho paura che siano leggermente diversi dai repubblicani americani. in passato ho avuto modo di conoscere il senatore pierre claude nolin che era sfegatamente liberale in tutto e per tutto e che di conservatore forse aveva giusto l'abbigliamento. non siamo in tempo di guerra, cara lontana, ce lo vogliono far credere per tutta una serie di motivi (non ultimo il rafforzamento dell'apparato iper-sicuritario che produce quattrini e consente il mega-controllo di tutto e tutti) né tantomeno l'amministrazione della giustizia negli USA, oggi come oggi, specie se teniamo di conto che si tratta della più antica democrazia e che si basa sulla migliore costituzione mai scritta, è pessima, di classe e razzista. democratico o repubblicani poco cambia, ci sarebbe da dare un bel colpo all'apparato mediatico che negli ultimi 20 anni ha creato le condizioni per cui in america la politica non si può più fare, ma si fa solo ammuina. tanto è vero che si contano sulle dita di una mano i seggi che cambiano durante le elezioni. vera e propria partitocrazia anche colà... :(
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